Da lunedì 17 novembre 2025, l’Italia si prepara a un vero e proprio spartiacque meteorologico: un’irruzione d’aria polare, proveniente dal Nord Europa, porterà un crollo termico fino a 10 gradi, neve a quote mai viste così basse per la stagione e piogge intense su gran parte del Nord e del Centro. La transizione da un autunno mite a un clima quasi invernale sarà rapida, brusca e, per molti, imprevedibile. E non si tratta di un semplice cambio di tempo: è l’inizio di una fase che potrebbe segnare il calendario climatico del mese di novembre 2025.
Già da lunedì 17 novembre, Lombardia, Liguria e il Nord-Est saranno investiti da rovesci intensi, temporali e venti forti. Secondo le previsioni aggiornate da Meteo.it alle 12:13 del 16 novembre, i cumulati pluviometrici potranno superare i 50 mm sulla Liguria centro-orientale e raggiungere i 30 mm sull’alta Lombardia. Ma l’elemento più sorprendente? La quota neve. Sulle Alpi, la neve scenderà fino a 1600-1800 metri, un livello che di solito si registra a fine dicembre, non a metà novembre. Per chi vive in Valtellina, Val d’Aosta o sulle Prealpi lombarde, sarà un risveglio invernale anticipato.
Il vero colpo di scena arriva tra martedì 18 e mercoledì 19 novembre. Un nucleo d’aria artico-marittima, freddo e umido, scenderà dal Nord Europa come un muro di ghiaccio. I venti da nord-est, già forti da martedì mattina, porteranno un calo termico repentino: in poche ore, le temperature massime perderanno 6-8 gradi rispetto al giorno prima. A Torino, i 18°C di lunedì potrebbero diventare 10°C mercoledì. A Bologna, la neve potrebbe imbiancare le colline intorno alla città, qualcosa che non accadeva da anni in questo periodo. Il meteorologo Ingemi, citato da Fanpage.it, lo definisce “un evento raro, ma non eccezionale”: l’Italia ha già vissuto situazioni simili nel 2017 e nel 2021, ma mai con un’accelerazione così rapida.
Se il Nord si prepara alla neve, il Sud vive un’altra storia. Qui, il freddo arriverà in ritardo, ma non mancherà. Da giovedì 20 novembre, l’aria polare si estenderà anche a Lazio, Campania e persino alla Sicilia, dove le temperature potrebbero scendere di 5-6 gradi rispetto alla media. A Napoli, il termometro potrebbe scendere sotto i 12°C, un valore quasi da gennaio. Ma attenzione: non ci sarà neve, solo pioggia fredda e vento. Il Sud, in questo caso, è più vittima del maltempo che del freddo vero e proprio. Eppure, per chi è abituato a temperature miti, anche questo sarà un shock.
La parola chiave di questo mese è “anomalia”. Fino a metà novembre, l’Italia ha vissuto un autunno da record: temperature sopra la media di +1,5°C su gran parte del Paese, con punte di +3°C in Toscana e Sicilia. Ma tutto cambia in pochi giorni. Secondo ARPA Piemonte, il periodo dal 17 al 23 novembre vedrà un’inversione netta: le temperature scenderanno sotto la media, soprattutto sulle Alpi e in Liguria, dove i valori potrebbero essere fino a 4°C più bassi del normale. Eppure, non è un evento isolato. L’anno scorso, a fine novembre, la neve cadde a 1400 metri sulle Dolomiti. Quest’anno, il cambiamento è più rapido, più intenso, e forse più legato ai modelli climatici in evoluzione.
Per venerdì 28 novembre, le proiezioni di 3B Meteo indicano un miglioramento: nubi sparse sul Nord-Ovest, ampie schiarite sulle Alpi centrali e un clima più stabile. Ma il freddo rimarrà. Le temperature non torneranno ai livelli di inizio mese. Il mese di novembre 2025 si chiuderà con un’impronta invernale, diversa da quella degli ultimi anni. Ecco il paradosso: dopo un autunno caldo, arriva un inverno anticipato. Per chi viaggia, questo significa prepararsi a strade ghiacciate, chiusure di passi alpini e ritardi sui collegamenti ferroviari. Per chi vive in montagna, è un’opportunità: le piste da sci potrebbero aprire prima del previsto. Per tutti, è un monito: il clima non segue più i vecchi calendari.
Non è solo una questione di neve o di freddo. È una questione di previsioni che cambiano in 48 ore. È il fatto che le temperature, solo una settimana fa, erano da fine settembre, e ora si avvicinano a quelle di gennaio. È il rischio di disagi per l’agricoltura: i vigneti in Emilia-Romagna, ancora in fase di raccolta, potrebbero subire danni da gelo. È la pressione sui servizi: ospedali, strade, trasporti dovranno reagire a un evento improvviso. E soprattutto, è il segnale che l’Italia, come gran parte dell’Europa, sta vivendo un’epoca di “clima estremo” non più raro, ma sempre più frequente.
La neve scenderà già da lunedì 17 novembre sulle Alpi, con quota neve tra i 1600 e i 1800 metri. Sulle Prealpi lombarde e in Val d’Aosta, i cumulati potranno superare i 20 cm in 48 ore. A partire da mercoledì 19, i valori potrebbero scendere ulteriormente, fino a 1400 metri in caso di forti precipitazioni.
A Torino e Milano, le massime crolleranno da 18°C a 9-10°C tra martedì e giovedì. A Bologna e Firenze, si passerà da 20°C a 12-13°C. A Roma e Napoli, le temperature scenderanno da 22°C a 14-15°C, con venti forti che renderanno il freddo più pungente. La sensazione termica sarà ancora più bassa, soprattutto in montagna e lungo le coste esposte.
Sì, soprattutto nel Nord. Le piogge intense potrebbero causare smottamenti su strade secondarie, mentre la neve a quote basse rischia di bloccare alcuni passi alpini come il Passo del Brennero o il Passo della Cisa. I treni regionali potrebbero subire ritardi. Le compagnie aeree hanno già avvisato di possibili cancellazioni sui voli da Milano e Torino, in caso di nebbia e ghiaccio sulle piste.
Sì, e no. Il calo termico è un fenomeno naturale, ma la sua velocità e l’estensione geografica sono in linea con le tendenze osservate negli ultimi 15 anni: inverni più freddi ma più improvvisi, dopo autunni anomali. Gli esperti dell’ARPA Piemonte suggeriscono che il riscaldamento dell’Artico stia destabilizzando le correnti a getto, portando masse d’aria polare più spesso verso il Mediterraneo.
Se vivi in montagna, prepara coperte, cibo e carburante per l’auto. Se viaggi, controlla gli orari dei treni e le condizioni delle strade su Autostrade per l’Italia. Indossa abiti a strati, evita i viaggi non necessari tra martedì e giovedì, e tieni d’occhio i bollettini della Protezione Civile. Per chi ha giardini o piante sensibili, copri le specie più delicate: il gelo potrebbe arrivare prima del previsto.
No, non in pianura. La neve rimarrà confinata alle Alpi e alle Prealpi, con occasionali fiocchi a 800-1000 metri in Emilia-Romagna o Lombardia orientale. Ma non si prevedono accumuli a livello del mare. Quello che potrebbe sembrare neve in città è invece pioggia gelata o grandine, molto più pericolosa. Attenzione alle strade ghiacciate al mattino, soprattutto in valle.