Ligabue, bagno di folla alla Reggia di Caserta: 36 mila per 'La notte di Certe Notti'
set 7, 2025
Alessio Barbagallo
di Alessio Barbagallo

Un bagno di folla nella cornice della Reggia

Sabato 6 settembre 2025, la piazza d’armi della Reggia di Caserta si è trasformata in un’unica voce. Quasi 36 mila persone per un sold out che conferma quanto Ligabue resti un riferimento trasversale, uno di quei nomi capaci di tenere insieme generazioni diverse sotto lo stesso riff. L’appuntamento, parte del tour ‘La notte di Certe Notti’, è scattato alle 21 in punto, con il colpo d’occhio della facciata borbonica a fare da scenografia naturale. Contesto monumentale, energia rock e una comunità di fan che ha risposto senza esitazioni.

La data campana si inserisce nella scia di una stagione fortissima per il rocker di Correggio, rilanciata dal Campovolo di giugno 2025 e ora allargata in piazze simboliche in tutta Italia. Il filo conduttore è chiaro: un viaggio nella sua storia, con i brani che l’hanno reso popolare e i capitoli più recenti. È la formula che funziona: zero fronzoli, tante chitarre, ritornelli che in concerto diventano cori da stadio.

La scaletta ha chiamato a raccolta i momenti che il pubblico aspettava: ‘Balliamo sul mondo’, ‘Piccola stella senza cielo’, ‘Urlando contro il cielo’. Ogni volta che partiva un intro riconoscibile, la platea si alzava di un tono, segno che quelle canzoni sono entrate nel lessico emotivo di chi le ascolta da anni. In mezzo, spazio anche ai brani più recenti, che dal vivo guadagnano spigoli, dinamiche e nuove letture.

A sorreggere il suono, la band storica, affiatata e rodata. Un organico che conosce i tempi, i pesi e le ripartenze del repertorio:

  • Federico Poggipollini: chitarra e cori
  • Max Cottafavi e Niccolò Bossini: chitarre
  • Luciano Luisi: tastiere, pianoforte e cori
  • Davide Pezzin: basso
  • Michael Urbano: batteria

Tre chitarre che si incastrano, una sezione ritmica dritta, tastiere che colorano senza appesantire: l’impatto è quello di un rock essenziale e a fuoco, pensato per gli spazi grandi. L’assetto sonoro mette al centro la voce e i ritornelli, senza perdere pulizia nei passaggi più tirati.

L’evento non è rimasto confinato a Caserta. Il concerto è andato in diretta su più canali: RTL 102.5 (digitale terrestre canale 36 e Sky 736), Radiofreccia (canale 258 e Sky 738) e in streaming su RTL 102.5 Play. Una scelta che ha allargato il raggio d’azione del live, permettendo anche a chi non era presente di seguire lo show con una qualità audio-video stabile. È il segno di un modo di produrre i concerti sempre più ibrido, tra piazza fisica e platea digitale.

La cornice della Reggia ha dato un tono speciale alla serata. L’architettura ha fatto da fondale e cassa di risonanza mentre le luci disegnavano la facciata, in un gioco di contrasti tra l’iconografia rock e la monumentalità del luogo. Un binomio che funziona: la spinta elettrica dei brani storici e un patrimonio culturale che amplifica l’effetto scenico senza bisogno di sovrastrutture.

Il pubblico era eterogeneo: magliette di vecchi tour accanto a chi affrontava il primo live del Liga. È un aspetto non secondario, perché spiega il perché di una tenuta così lunga: storie di provincia, passaggi di crescita, amicizie, amori e disillusioni che nelle canzoni trovano la loro forma più semplice e condivisibile. Dal vivo tutto questo diventa rito collettivo, specialmente sui pezzi-simbolo.

Scaletta, band e prossime tappe

Nel corso della serata i classici hanno fatto da architrave a un repertorio che supera i trent’anni, dal primo album del 1990 fino ai lavori più recenti. I brani storici mantengono la loro forza senza suonare datati, merito di arrangiamenti asciugati nel tempo e di una band che vive il materiale con naturalezza. Quando sono arrivati i titoli più attesi, l’onda della piazza si è sentita eccome.

L’orizzonte adesso si allarga oltre i confini. Dal 1° al 16 maggio 2026 è previsto un tour europeo con tappe in Spagna, Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Lussemburgo e Svizzera. Un calendario compatto, pensato per riportare la musica del Liga in alcune capitali chiave e testare la risposta del pubblico internazionale dopo un’estate italiana ad alto voltaggio.

Il momento-clou arriverà poi il 20 giugno 2026: un concerto speciale a San Siro per i 35 anni di carriera. Un anniversario che non è soltanto una data tonda, ma un’occasione per rileggere un percorso che ha attraversato epoche, cambi di formato, rivoluzioni digitali e mode, tenendo fermo l’essenziale: la canzone, la chitarra, il palco.

La notte di Caserta, con il sold out e l’abbraccio della folla, ha rimesso a fuoco questa semplice verità. Bastano poche cose, quando funzionano: una voce riconoscibile, una band che spinge e un repertorio che parla chiaro. Il resto lo fa l’eco di migliaia di persone che cantano insieme sotto il cielo di fine estate.