Il Paris Saint-Germain ha scritto la storia del calcio europeo sabato 31 maggio 2025, sconfiggendo l'Inter per 5-0 nell'finale della UEFA Champions League 2024-2025 all'Allianz Arena di Monaco di Baviera. Una vittoria così schiacciante, mai vista in una finale europea, non solo ha consegnato al club francese il suo primo titolo continentale, ma ha anche infranto il record di scarto di reti: 5-0. E non è stato un caso. È stato un colpo di genio tattico, una tempesta di talento, un'esplosione di classe che ha lasciato l'Inter senza fiato, senza risposte, senza speranza.
Dal primo minuto, il Paris Saint-Germain ha giocato come se la Coppa delle Coppe fosse già in valigia. L'allenatore spagnolo Luis Enrique, ex giocatore del Barcellona e ora artefice del suo secondo triplete da tecnico, ha impostato un pressing aggressivo, veloce, quasi brutale. L'Inter, con Simone Inzaghi in panchina, ha cercato di resistere con ordine e compattezza, ma la velocità di Désiré Doué, il 19enne fenomeno francese, ha smontato ogni difesa. Al 12', Achraf Hakimi, ex giocatore nerazzurro, ha sfruttato un errore di Federico Dimarco per innescare un contropiede perfetto: cross di Doué, colpo di testa di Hakimi, 1-0. Il pubblico ha riso, incredulo. L'Inter, no. Non aveva ancora capito cosa stava succedendo.
Al 20', Doué ha raddoppiato. Un recupero di Nordi Mukiele Mendes sulla linea di fondo, un passaggio a giro per Khvicha Kvaratskhelia, che ha mandato in profondità Doué. Il ragazzo ha dribblato il portiere Gregor Kobel Sommer con un tocco da maestro. 2-0. Nella ripresa, al 63', è arrivato il terzo: ancora Doué, su assist di Ousmane Dembélé, tiro rasoterra sul primo palo. Tre reti, tre momenti diversi, ma lo stesso messaggio: l'Inter non aveva risposta. Kvaratskhelia ha chiuso il conto al 78', con un destro da 20 metri che ha sfondato la rete di Sommer. E poi, l'ultimo colpo: Senny Mayulu, classe 2006, appena 18 anni, ha dato l'assist per il quinto gol, chiudendo la doppietta di Doué e la sua prima grande prestazione da professionista. Un ragazzo nato nel 2006 che ha assistito alla storia… e l'ha scritta.
Secondo i dati ufficiali dell'UEFA (match ID 2044466), il Paris Saint-Germain ha controllato il 59% del possesso, ha lanciato 23 tiri (8 in porta), con 13 azioni offensive in area. L'Inter ha avuto appena 8 tiri (2 in porta), e solo due occasioni chiare: un colpo di testa di Francesco Acerbi al 42' e uno di Marcus Thuram al 45'+2. Il portiere parigino Gianluigi Donnarumma ha fatto solo due parate. Due. Mentre Sommer, nonostante un'ottima prestazione, ha dovuto raccogliere palloni da ogni angolo. L'Inter ha tentato di reagire con le sostituzioni di Davide Frattesi e Mehdi Taremi al 62', ma era troppo tardi. Il gioco era già finito.
Il Paris Saint-Germain era stato fondato il 17 giugno 1970. Da allora, aveva vinto 12 campionati francesi, 14 Coppe di Francia, ma mai la Champions League. La finale persa nel 2020 contro il Bayern Monaco (1-0) era stata un trauma. Quella sera a Monaco, invece, non c'era tristezza. C'era esultanza. C'era giustizia. C'era la consapevolezza che, dopo decenni di investimenti, di nomi celebri, di fallimenti, finalmente la squadra aveva trovato la chiave: giovani talenti, un allenatore visionario, e un'identità chiara. Il triplete — Ligue 1, Coppa di Francia, Champions League — non era un sogno. Era un programma. E l'hanno portato a termine.
L'Inter, che cercava di riscattare la sconfitta della finale del 2023 contro il Manchester City, ha giocato con coraggio. Ha indossato la terza maglia gialla, come nella finale del 1998, forse in cerca di fortuna. Ma la fortuna, quella sera, non ha bussato. Inzaghi ha fatto tutto quello che poteva: ha organizzato, ha cambiato, ha sperato. Ma contro un avversario così superiore, la tattica non basta. L'Inter non è finita. Ha ancora giocatori straordinari, un settore giovanile in crescita, e un presidente che non molla. Ma questa sconfitta, pesante come un macigno, servirà da lezione. Non per il futuro. Per il presente. Perché il calcio europeo è cambiato. E il Paris Saint-Germain, oggi, lo guida.
La coppa verrà consegnata ufficialmente il 1° giugno 2025 a Nyon, in Svizzera, presso la sede UEFA. A Parigi, la festa sarà lunga. I tifosi hanno già iniziato a riempire le strade. Il capitano Marquinhos alzerà la Coppa dalle grandi orecchie, ma il vero eroe della serata è stato Doué. Il ragazzo di 19 anni che ha fatto tremare l'Europa. E che, probabilmente, non sarà più lo stesso dopo questa notte.
Perché è la prima volta nella storia del club, fondato nel 1970, che vince la Champions League. Inoltre, il 5-0 è il maggior scarto di reti mai registrato in una finale della competizione, superando il precedente record di 4-0 del Real Madrid nel 1960. È anche il secondo triplete personale di Luis Enrique, dopo quello con il Barcellona nel 2015.
I gol sono stati segnati da Achraf Hakimi (12'), Désiré Doué (20', 63'), Khvicha Kvaratskhelia (78') e Senny Mayulu ha dato l'assist per il quinto gol, realizzato da Doué. Mayulu, classe 2006, è diventato il più giovane assistente in una finale di Champions League nella storia della competizione.
Sì, ma poche. Francesco Acerbi e Marcus Thuram hanno colpito il palo e la traversa con colpi di testa nel finale del primo tempo, ma il portiere Donnarumma non è stato mai veramente messo in difficoltà. L'Inter ha avuto solo 2 tiri in porta su 8 totali, contro gli 8 su 23 del PSG. La differenza di qualità era lampante.
Perché la sua squadra stava dominando con un ritmo insostenibile per l'Inter. Le sostituzioni di Bradley Barcola e Gonçalo Ramos sono arrivate solo negli ultimi 10 minuti, per preservare i titolari e gestire la vittoria. Non c'era bisogno di cambiare, perché non c'era rischio. Era un'operazione di controllo, non di emergenza.
Désiré Doué, Khvicha Kvaratskhelia e Senny Mayulu diventeranno i più cercati in Europa. Il PSG potrebbe chiedere oltre 150 milioni di euro per uno solo di loro. Allo stesso tempo, l'Inter dovrà ristrutturare la rosa: Hakan Çalhanoğlu potrebbe lasciare, e il club potrebbe cercare un nuovo centravanti e un centrocampista più dinamico per affrontare le nuove sfide.
L'ultima volta che una squadra ha vinto la Champions League con un margine di 5 reti in finale fu nel 1971, quando l'Ajax batté il Panathinaikos 2-0. Nessuna finale ha mai visto un 5-0. Il PSG ha superato il Real Madrid del 1960 (4-0), il Barcellona del 2006 (2-1) e il Bayern del 2013 (2-1). È un record che potrebbe durare decenni.